di Maria Josè Arba
Oggi si è svolto il secondo incontro di LUDiCa, il quale è stato suddiviso in due parti. Nella prima parte il professor Salice ha spiegato quali sono i passaggi per redigere correttamente un testo scientifico.
Il punto di partenza per la strutturazione di un contenuto scientifico è l’individuazione di una domanda di ricerca.
Il passo successivo è l’approfondimento bibliografico, necessario ad acquisire il quadro complessivo degli studi esistenti sul tema che intendiamo investigare. Dobbiamo comprendere se le risposte già date alla nostra domanda di ricerca sono esaustive oppure no. Oppure se è possibile affrontare la questione da una prospettiva differente, con l’utilizzo di diverse fonti, di differenti metodologie e prospettive, e quindi offrire un contributo originale, che garantisca un avanzamento della conoscenza. Tutta questa fase di problematizzazione andrà poi a costituire l’introduzione del nostro contributo scientifico.
Dopo aver scelto accuratamente la domanda di ricerca (dalla quale potrebbe discendere il titolo del contributo), dopo aver analizzato la bibliografia di riferimento e dopo aver problematizzato, è particolarmente utile stendere un indice per organizzare al meglio il lavoro di scrittura.
La scrittura rappresenta un aspetto molto importante della ricerca. È un modo per riordinare i materiali raccolti e le idee. Una scrittura chiara e semplice permette di essere compresi dai lettori anche non accademici e dunque di comunicare al meglio i risultati del lavoro.
Dopo questa prima parte teorica e metodologica, siamo entrati nel vivo della pratica e abbiamo preso confidenza con LibreOffice.
LibreOffice è un software open source dotato di un elaboratore di testi, di un editor di fogli di calcolo, di un editor per le presentazioni, di un editor grafico, e di un gestore di database.
Noi ci siamo concentrati sull’utilizzo Writer, l’editor di testi, per generare il nostro documento digitale. Abbiamo formattato le diverse parti del documento, articolandolo in capitoli, paragrafi e sottoparagrafi. Uno specifico navigatore ci consente di muoversi agevolmente nel documento anche quando il contenuto diventa più cospicuo. Per dare omogeneità al nostro lavoro, abbiamo imparato a formattare il testo in modo automatizzato attraverso l’utilizzo delle impostazioni stilistiche, e a generare un indice in maniera automatizzata.
Abbiamo poi proseguito inserendo le note a piè di pagina, le citazioni, la numerazione delle pagine e la numerazione dei vari capitoli. Tutte queste funzioni sono disponibili anche su Google Drive.
Nella seconda parte dell’incontro, guidati dal Dott. Filippo Astori, dottorando di storia moderna, abbiamo iniziato a comprendere il funzionamento di Zotero.
Zotero è un software open source, per la creazione e la gestione di una biblioteca digitale da impiegare per le citazioni bibliografiche dei nostri documenti scientifici
Attraverso la sincronizzazione tra la versione standalone (installata sul pc) e quella online, è possibile mantenere i dati sempre aggiornati e incrementarli in forma automatica con qualsiasi browser web.
Con Zotero è inoltre possibile creare delle librerie e condividerle con altri utenti, dando vita a bibliografie collaborative, che saranno particolarmente utili durante il laboratorio.