di Sara Pattatu
Mercoledì 1 giugno si è svolto il quinto incontro del Ludica, durante il quale si è tenuto il seminario del professor Marco Lutzu, intitolato “Condurre e registrare un’intervista: dalla teoria alla pratica”.
Il professor Lutzu, ricercatore e docente di etnomusicologia all’Università degli Studi di Cagliari, ci ha presentato alcune linee guida per condurre un’intervista etnografica.
Nella prima parte, teorica, il docente ci ha fornito una prima panoramica sull’intervista etnografica, uno strumento aperto e flessibile per realizzare indagini qualitative. Lo scopo primario è quello di raccogliere dati e informazioni sul proprio oggetto di ricerca con un interesse specifico verso il punto di vista delle persone con cui si interagisce. Esistono varie forme di intervista: non strutturata, biografica, semi-strutturata.
Per condurre una buona intervista dobbiamo porci l’obiettivo di impostare e proporre domande neutre e aperte, evitando quelle che anticipano le risposte. A tal proposito il professor Lutzu ci ha fatto un esempio di domanda neutra e aperta che lascia spazio a risposte articolate: “Come descriverebbe il suo rapporto con Orani?”. Una strategia che spesso funziona sono le domande di follow-up, che mirano a stimolare l’interlocutore a dire di più.
In secondo luogo, il professor Lutzu ha discusso dei mezzi e degli approcci utili a filmare correttamente un’intervista. Tre gli aspetti da tenere in considerazione: la scelta del luogo, l’illuminazione e l’inquadratura.
Per quanto riguarda il luogo in cui effettuare le riprese, sarebbe ottimale scegliere un ambiente tranquillo e uno sfondo non troppo carico. È necessario, inoltre, posizionare correttamente il soggetto, che non deve mai stare con le spalle al muro ma ad una certa distanza dallo sfondo.
Per l’illuminazione due sono gli scenari possibili. 1. Se non possiamo controllare la luce, quando scegliamo la location dobbiamo prestare attenzione alle condizioni di illuminazione e, se possibile, dobbiamo cercare una buona sorgente di luce naturale. In questo caso è importante che la fonte luminosa non entri direttamente nell’inquadratura ma illumini a ¾ il soggetto intervistato. 2. Se invece possiamo controllare la luce, dobbiamo evitare l’utilizzo di un’unica fonte luminosa, specie se posizionata sopra il soggetto, e fare attenzione che, utilizzando due o più luci, almeno una si trovi in direzione degli occhi.
Un metodo molto utilizzato nei media visivi è il three-point lighting, in cui si utilizzano tre punti di luce distinti per illuminare il soggetto. Per impostare una buona inquadratura, è utile seguire i principi di base della composizione: scelta del piano; spazio allo sguardo; aria in testa; regola dei terzi; angolazione della camera.
Il professore ha fornito numerosi consigli utili anche per quanto riguarda la registrazione dell’audio: dalla scelta di un luogo con il minimo rumore di fondo possibile, all’utilità avere un “addetto all’audio” in ogni gruppo, fino all’impiego delle cuffie in fase di registrazione. Lutzu ci ha poi suggerito alcune attrezzature di facile utilizzo che ci permetteranno di realizzare interviste con audio di buona qualità.
Se la nostra intervista prevede un dialogo tra due persone, dobbiamo seguire le stesse regole di composizione viste per un solo soggetto, prestando ulteriore attenzione al posizionamento dei due soggetti l’uno rispetto all’altro e utilizzando due microfoni.
Un’altra delle tante tecniche d’intervista è quella con due camere. Per realizzarla si predilige l’uso di due diverse inquadrature, una più vicina e l’altra più lontana dall’ intervistato. Quando si utilizzano due camere si deve prestare attenzione alla “regola dei 180°”: l’intervistatore non deve mai posizionarsi tra le due camere, altrimenti si ottiene l’effetto “testa rotante” durante la fase di montaggio.
Un altro metodo di inquadratura molto utilizzato, che restituisce l’idea dell’interazione, è la cosiddetta inquadratura over the shoulder, in cui la camera si trova alle spalle di uno dei due soggetti, spesso durante una conversazione.
Al termine dell’incontro, il professor Lutzu ci ha dato alcuni consigli fondamentali per la post-produzione audio con Audacity, un software open source che consente di tagliare, dissolvere in entrata e in uscita, equalizzare, comprimere, normalizzare il suono.
Per quanto riguarda la post-produzione video ci ha consigliato l’utilizzo del software Da Vinci Resolve e alcune app e software come Promovie per le riprese video con smartphone, Screen Light per correggere l’illuminazione del set con smartphone, Voice Record per registrare audio di buona qualità con smartphone.
Ciò che abbiamo appreso in questo incontro sarà molto utile per le interviste che dovremo condurre e registrare durante il nostro campo estivo a Orani. Il professor Lutzu ci ha fornito gli elementi essenziali per condurre un’intervista in modo consapevole, a partire dalla fase di programmazione che precede l’intervista, la scelta del luogo adatto, l’illuminazione e il tipo di inquadratura, l’audio e i dispositivi da utilizzare, per finire con alcuni suggerimenti utili nelle fasi di postproduzione audio e video.