di Riccardo Zoncheddu
Nella giornata di martedì 7 giugno il settimo incontro del LUDiCa si è svolto in una sede particolare: l’Archivio di Stato di Cagliari. Arrivati ormai oltre la metà degli incontri programmati per la fase della “bottega digitale”, l’obiettivo di questa giornata è stato quello di imparare ad approcciarsi alla ricerca archivistica visionando parte della documentazione relativa al marchesato di Orani.
L’Archivio di Stato di Cagliari è un ente conservatore che contiene prevalentemente la documentazione prodotta dagli organi centrali dell’antico Regno di Sardegna e i documenti prodotti dagli enti statali periferici dello Stato italiano, dall’Unità fino alla recente contemporaneità; oltre all’aspetto conservativo e di fruizione del patrimonio documentale, l’istituto ha anche funzioni amministrative e di tutela della documentazione prodotta sempre dagli enti statali periferici.
Ad accoglierci è stato il dott. Enrico Trogu, direttore dell’archivio, il quale ha presentato brevemente l’istituto e le iniziative volte alla sua valorizzazione.
Prima di consultare la documentazione, assieme al professor Salice abbiamo fatto un breve ripasso sul concetto di archivio e sulle sue caratteristiche strutturali. Per poter capirne la struttura, è utile immaginarsi una gerarchia che va dall’elemento più grande, l’archivio nel suo complesso, all’elemento più piccolo, la singola unità documentaria. Tra i due estremi troviamo, in ordine: i fondi, le serie, le sottoserie e infine le unità archivistiche, cioè i fascicoli, i registri o i volumi.
I documenti analizzati provenivano da due fondi differenti dell’Archivio di Stato, ossia la Segreteria di Stato e di Guerra e la Real Udienza; entrambi erano organi centrali dell’antico regno di Sardegna. La prima era incaricata di assistere il viceré nel governo del regno a partire dalla metà del Settecento. L’ufficio si interessava anche delle comunità rurali, con le quali intratteneva una fitta corrispondenza, dalle quali è possibile estrarre informazioni sul governo dei villaggi, suppliche e dati di varia natura.
La Reale Udienza, istituita da Filippo II nel 1564, era il tribunale supremo del regno e garantiva il ricorso in appello per le cause civili e criminali direttamente in Sardegna.
Dopo un primo momento di lettura delle unità documentarie e raccolta di informazioni utili, ciascuno di noi ha provato a creare una scheda su Omeka-S, mettendo in pratica quanto visto nel quarto incontro del LUDiCa.
I documenti presi in esame sono stati così schedati digitalmente secondo gli standard di descrizione internazionali, datati cronologicamente, geolocalizzati sulla mappa e regestati, in maniera da ottenere una scheda completa e corredata di foto del documento.
Alla fine dell’intensa giornata di lavoro sono state trovate diverse informazioni interessanti e meritevoli di un approfondimento. Per esempio, abbiamo individuato un resoconto relativo alla contabilità del marchesato di Orani del 1767 e redatto per questioni ereditarie. Tra gli atti di una causa invece abbiamo rinvenuto un riferimento a una serie di prelati e laureati del marchesato di Orani che sostenevano di non dover pagare i tributi al proprio feudatario in virtù del loro status sociale.
Ha poi richiamato la nostra attenzione un documento notarile del Seicento che ancora non è stato analizzato, ma per il quale si provvederà alla trascrizione e alla successiva descrizione dettagliata attraverso la schedatura digitale su Omeka-S. Infine sono stati trovati diversi dispacci, suppliche e resoconti di visite riguardo alle chiudende sul territorio di Orani dal 1828.
Quest’ultima tipologia documentaria potrebbe essere molto utile dal punto di vista della toponomastica del territorio e dei relativi cambiamenti giurisdizionali e degli assetti sociali e fondiari, in una fase di importanti novità nel quadro della storia generale del regno.