di Veronica Medda
Anche l’ottavo incontro del Ludica si è svolto all’Archivio di Stato di Cagliari, alla ricerca di fonti riguardanti la storia della comunità e del Marchesato di Orani.
In apertura, il Professor Giampaolo Salice ha illustrato alcuni sistemi informatici geografici, strumenti fondamentali per la ricerca in ambito umanistico che permettono di leggere i dati alla luce dello spazio. Di particolare interesse per il nostro campo di studi è il software QGIS.
Per mettere in relazione i dati spaziali è fondamentale avere chiara la differenza tra:
- geo-localizzazione, che significa individuare la posizione geografica di persone od oggetti fermi o in movimento;
- geo-referenziazione, cioè l’attribuzione di coordinate geografiche a un oggetto grafico in uso nelle procedure di cartografia computerizzata e nella costruzione di basi cartografiche digitali
Abbiamo poi preso visione delle cartografie del territorio di Orani, compilate dal gruppo coordinato da Carlo De Candia negli anni Quaranta dell’Ottocento. La prima tipologia di mappe analizzata sono “Fogli d’Unione”, rappresentazioni del territorio oranese nella sua interezza, con l’indicazione dei confini con i villaggi limitrofi.
Abbiamo poi osservato le tavolette che, in scala minore, descrivono ciascuna delle regioni in cui è diviso il foglio d’Unione del villaggio. Nelle tavolette compaiono appunti a matita degli stessi cartografi, che riportano dettagli importanti su possessori e caratteristiche dei luoghi
Vista l’importanza della fonte cartografica, in grado di svelarci curiosità interessanti sulla toponomastica di Orani, alcuni studenti nel corso della giornata si sono dedicati alla raccolta di materiale sugli spazi e sui confini, analizzando gli atti sulla verificazione delle Rendite e Confini del Marchesato d’Orani. I dati ricavati dovranno essere incrociati non solo tra le diverse fonti d’archivio, ma anche con la carte di De Candia e del successivo catasto. Per questo lavoro ci si può servire del portale CARSTOS, sito in cui si possono visualizzare le mappe digitalizzate e fare precisi raffronti.
Un altro gruppo di studenti si è occupato di cercare informazioni sul Marchesato di Orani all’interno del fondo privato della famiglia Aymerich, che tra il XVI e il XVII secolo reggeva l’amministrazione del feudo di Orani. Di particolare interesse è risultata una lettera del 1562 scritta dal muratore Giacomo Manca, il quale richiede a Don Salvatore Aymerich il pagamento dei lavori commissionati per la costruzione del campanile della Chiesa di Sant’Andrea, che si precisa dovesse essere identico a quello già eretto a Sanluri. Le informazioni rinvenute sulla chiesa in saranno poi messe in relazione con quelle che ci verranno raccontate dalla comunità rispetto anche agli altri spazi sacri del paese.
Sono state, inoltre, registrate informazioni fondamentali su alcuni luoghi. Tra questi, per esempio, il carcere vecchio, che sorgeva accanto ad una non meglio precisata locanda. Nel documento in questione, il proprietario dell’osteria chiede che il rudere del vecchio carcere venga dismesso non solo per un problema di decoro urbano, ma affinché egli possa ingrandire la propria attività.
Numerosi sono gli accenni a contese avvenute nel territorio tra privati cittadini o con i comuni confinanti; abbiamo, inoltre, ricavato notizie su confische, su alcuni privilegi e su esenzioni dal pagamento dei diritti feudali, come quelle concesse nel 1558 a Pedro Mura di Orani fino ad allora residente in Africa presso La Goletta.
Lo scavo archivistico, come nell’incontro del 7 giugno, ci ha fornito informazioni interessanti sui diversi aspetti della vita nel villaggio in età moderna. Questo ci permette di avere un quadro più chiaro sulla storia sociale del luogo che ci accoglierà durante il campo estivo.
Ancora una volta i documenti di maggiore rilevanza sono stati metadatati, geo-localizzati e corredati da immagini su Omeka-S. Tutte le schede create potranno poi essere messe in relazione tra loro e collegate con le diverse collezioni.
Tra i prossimi obiettivi ci sarà creare una genealogia delle famiglie nobiliari che hanno governato il Marchesato di Orani. Per fare ciò, oltre alle imprescindibili fonti archivistiche, ci verrà in supporto un’approfondita bibliografia sul tema insieme alla conoscenza del software GRAMPS.
L’obiettivo è quello di creare una rete condivisa di riferimenti spazio-temporali all’interno del territorio di Orani che vada via via ampliandosi. Dopo questa seconda giornata di lavoro in Archivio possiamo dire, con soddisfazione, che la base di informazioni per la conoscenza della storia di Orani inizia prendere forma.