di Alice Deledda
La terza giornata del nostro campo estivo di storia pubblica e digitale parte con una secondo scavo all’Archivio Comunale. Nei documenti otto-novecenteschi abbiamo ritrovato la successione di vicende grandi e piccole che hanno portato alla trasformazione della comunità, nel passaggio dalla tradizionalità all’epoca dei consumi.
Negli stessi locali del Comune abbiamo potuto visitare la Collezione d’Arte, costituita da una grande raccolta di opere di Mario Delitala, che comprende oltre una cinquantina di xilografie e due dipinti ad olio conservati nella Sala Consiliare.
Nella Parrocchia dedicata a Sant’Andrea invece, grazie alla gentilezza e disponibilità del parroco Don Gesuino Corraine, siamo riusciti a consultare anche l’Archivio Storico della Parrocchia, che conserva documenti del Seicento e Settecento che testimoniano una forte devozione della collettività. Negli stessi spazi viene conservato un organo originale del 1732, uno dei pochissimi rimasti in Sardegna, restaurato a Firenze nel 2010.
In tarda mattinata siamo stati accolti dalla Famiglia Tolu, l’unica famiglia oranese che pratica ancora la panificazione in casa. La pratica viene tramandata e praticata dalle donne di generazione in generazione fino ad arrivare ai giorni nostri. Il processo di panificazione del carasau è molto lungo e può durare fino a 12 ore: dopo aver preparato l’impasto e averlo spianato, il pane viene cotto una prima volta nel forno a carbone, dove si gonfia e viene tirato fuori in pochissimo tempo. Viene poi tagliato nel mezzo e pressato. Nell’ultima fase viene ripassato in forno fino a raggiungere la croccantezza desiderata.
Nel pomeriggio con il prof. Mauro Salis, docente di Storia dell’Arte Moderna all’Università di Cagliari, ci siamo recati alla Chiesa del Rosario. Con il docente abbiamo analizzato i diversi settori dell’impianto artistico del santuario, edificato nel corso del Seicento in stile tardo gotico sardo. Presenta ancora oggi dei dipinti murali realizzati tra il 1738 e il 1754 dai pittori Pietro Antonio e Gregorio Are Carru di Seneghe che rappresentano nella navata centrale scene del Nuovo Testamento. Spicca tra gli altri la rappresentazione sulla battaglia di Lepanto, sulla quale i professori Salice e Salis hanno espresso diverse teorie. Nella volta viene rappresentata la Madonna del Rosario inserita in una ricchissima decorazione in stucco e circondata da altre raffigurazioni dei Misteri del Rosario. Nell’altare in marmo bianco, colonne tortili nere incorniciano le nicchie dove si trovano la statua lignea seicentesca della Madonna del Rosario e due santi francescani.
Alle 21.30 a “Su Postu” (Piazza Mazzini) il prof. Salis terrà l’incontro pubblico dal titolo “Immagini al servizio della Storia. Produzione artistica e dinamiche sociali nella Orani di età moderna“.
Le fotografie sono di Rita Deidda e Alice Deledda