Cos’è successo al LUDiCa il 18 Settembre?

a cura di Nicola Piccioni

Il quinto seminario del LUDiCa24, dal titolo Fotografia e Public History: memorie, narrazioni partecipate e aspetti metodologici, è stato tenuto dalla Professoressa Raffaella Biscioni, docente dell’Università di Bologna.

Nella prima parte del suo intervento, la professoressa Biscioni ha offerto una riflessione interessante e necessaria sulla natura della fonte fotografica. Ha sottolineato che la fotografia non è solo una rappresentazione, ma anche uno strumento attraverso il quale le comunità costruiscono, condividono e trasmettono le loro storie e identità.

Successivamente, l’attenzione si è focalizzata sull’importanza che la fotografia vernacolare e la sua digitalizzazione rivestono per gli studiosi di Public History e per le comunità; infatti, la fotografia vernacolare offre un punto di vista intimo e personale della storia coinvolgendo direttamente le comunità (public engagement), e a tal proposito è stata consigliata la lettura del volume “Private History in Public” di Tammy S. Gordon.

In seguito, è stato evidenziato come la patrimonializzazione della fotografia necessiti di una preliminare riorganizzazione e validazione delle fonti e per fare questo lavoro è stata fondamentale la creazione di uno standard catalografico nazionale come la SCHEDA F (1999) a cui poi è seguita la SCHEDA FF (2014) e la Digital Library (2021).

Infine, la professoressa Biscioni si è soffermata sul concetto di “riuso” delle immagini, sul tema del personal archiving e sugli archivi partecipati, dei quali ha fornito numerosi esempi come Europeana, Scene da un patrimonio (ICCD), Flickr, Memorie Coloniali e tanti altri.

Al termine della lezione sono emerse alcune riflessioni riguardo il legame tra fotografia e oralità, che spesso rappresenta l’unica fonte per poter contestualizzare le immagini. A seguito di una domanda sulla gestione dei diritti delle immagini e sulla privacy, si è poi ribadito che il contributore dev’essere chiaramente informato sul modo in cui le immagini fornite verranno utilizzate, a cui seguirà poi la firma della liberatoria.


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