di Antonella Fiorio e Leonardo Anchesi
Nell’ottavo seminario tematico di L.U.Di.Ca. 2021, le dottoresse Elisabetta Ballaira ed Erika Salassa ci hanno mostrato il portale e le attività della Fondazione “1563 per l’Arte e la Cultura”, ente strumentale della Compagnia di San Paolo, impegnata nella conservazione, catalogazione, digitalizzazione e pubblicazione sul web di numerose risorse documentali del fondo archivistico della Compagnia.
Dopo una prima attività di microfilmatura dei primi fondi negli anni Ottanta, la sfida della digitalizzazione ha condotto gli studiosi della Fondazione alla creazione del D.A.C. il Digital Archives and Collections con l’obiettivo di rendere accessibile sul web il patrimonio storico conservato che oggi è protagonista di attività laboratoriali di digital humanities e didattica d’archivio.
Particolare attenzione è stata dedicata alla presentazione del Fondo Egeli dell’Istituto San Paolo che custodisce documentazione sui sequestri e le confische perpetrate a danno degli ebrei a seguito dell’emanazione delle leggi razziali (1939-1945) e la cui gestione amministrativa per il Piemonte, la Val d’Aosta e la Liguria venne affidata all’Istituto San Paolo di Torino.
Il fondo, oggetto di numerosi studi e attività partecipate di raccolta e conservazione dei materiali, è oggi completamente inventariato e digitalizzato.
Esito di questi lavori è stata la mostra Le case e le cose. Le leggi razziali del 1938 e la proprietà privata, tenutasi, a 80 anni dalle leggi razziali, fra il novembre 2018 ed il gennaio 2019, dove sono stati esposti una serie di documenti sul tema nella sede della Fondazione.
Dal successo della mostra, arricchita da catalogo e sito internet dedicato, è nato un vero progetto di umanistica digitale “Dalle carte alle vite.
Il fondo Egeli dell’Istituto San Paolo di Torino sui sequestri degli ebrei (1938-1945)”con il fine di costruire – con il supporto della documentazione archivistica di altri enti nonché della comunità ebraica – una narrazione delle vite delle persone, partendo da molteplici punti di vista: quello di chi ha subito la spoliazione dei propri beni, quello degli impiegati che freddamente svolgevano il proprio lavoro, come anche quello di chi distrattamente assisteva a queste attività e di chi invece ha aiutato i cittadini ebrei.
In chiusura, è stato mostrato nel dettaglio il progetto, aperto al contenuto degli utenti, descrivendo alcuni esempi di raccolte documentali su famiglie di fede ebraica.