di Marco Ferraro
Il 31 maggio si è svolto, in modalità telematica su Microsoft Teams, il quarto incontro del laboratorio LUDiCa, durante il quale sono intervenute la professoressa Eleonora Todde e la dottoressa Beatrice Schivo.
La prima parte della lezione ha riguardato la teoria e i metodi di lavoro con i metadati. La professoressa Eleonora Todde, docente di archivistica presso l’Università degli Studi di Cagliari, ha illustrato questo argomento con un intervento intitolato ”Informazioni sulle informazioni”.
Nel mondo dell’umanistica gli oggetti informativi – di qualsiasi genere – sono dotati di informazioni che, nel contesto digitale, prendono il nome di metadati (informazioni sulle informazioni). Se, infatti, l’oggetto digitale è un codice di bit fatto di 0 e 1, i metadati rappresentano stringhe binarie aggiuntive che specificano provenienza, data di creazione, autore, dimensione e così via e altri dati sull’oggetto. I metadati consentono di svolgere una serie di operazioni sull’oggetto stesso, dalla ricerca all’uso, dalla connessione con altri oggetti alla conservazione.
L’oggetto digitale non necessariamente possiede questi dati aggiuntivi. Essi possono essere comunque marcati con linguaggi mark-up i quali, mediante etichettature (tag), ci permettono di inserire questo tipo di informazioni. Esistono diversi standard di metadatazione: tra questi, va sicuramente segnalato il MAG.
È possibile orientarsi dentro il multiforme mondo della descrizione, della marcatura e dei metadati attraverso linee guida e norme internazionali: dal Dublin Core agli EAD (Encoded Archival Description) e EAC (Encoded Archival Context), ontologie e vocabolari condivisi e ampiamente accettati come ArCo, fino a regolamenti e modalità di utilizzo di dati liberi come i Linked Open Data. Uno dei principali linguaggi di marcatura è XLM (eXtensible Markup Language).
La seconda parte della lezione si è concentrata sull’utilizzo di Omeka, un software open source di descrizione e pubblicazione di oggetti culturali sul web, presentato dalla dottoressa Beatrice Schivo.
Fra le varie versioni disponibili, Omeka S è quella di riferimento per LUDiCa. Essa, mediante i metadati in formato LOD (Linked Open Data), permette la realizzazione di una rete di informazioni disponibile a tutti, garantendo così ai singoli utenti la possibilità di incrociare e utilizzare i vari dati inseriti al suo interno. Le sessioni di lavoro su Omeka sono a tempo, ed è dunque opportuno salvare costantemente il proprio lavoro per evitare la perdita dei dati inseriti.
Grazie alle sue potenzialità, Omeka S offre la possibilità di realizzare un sistema agile e implementabile da più soggetti. Durante il campo estivo che si svolgerà ad Orani, gli studenti del LUDiCa avranno modo di mettere in pratica questa caratteristica del sistema, attivando una rete di scambio e condivisione con la comunità per la costruzione di una banca dati informativa partecipata sulla storia del paese e del marchesato che ne portava il nome.
Infine, è stata fatta una precisazione sul diritto d’autore: è necessario caricare immagini libere da copyright o, nel caso di inserimento di filmati, tracce audio e simili, è obbligatorio far firmare una liberatoria alle persone coinvolte.