di Chiara Saiu
Ieri, 14 giugno 2023, nei locali della facoltà di Studi Umanistici dell’Università di Cagliari si è svolto il terzo incontro del LUDiCa 2023. La lezione è stata tenuta dalla dottoressa Beatrice Schivo, dottoranda di ricerca in Storia Moderna all’Università degli Studi di Cagliari.
Il titolo della lezione “Da oggetti culturali a oggetti digitali: descrizione, metadatazione e geolocalizzazione con il software Omeka-S” è stato un po’ la sintesi della prima e ampia parte spiegata dalla dottoressa Schivo, con un riferimento molto concreto e piacevolmente intuitivo ai lavori di schedatura effettuati in Archivio di Stato di Cagliari nella giornata del 13 giugno.
Il software Omeka è uno strumento digitale, gratuito e open source, sviluppato e attivato nel 2007 dal Center for History and New Media della George Mason University, di cui esistono tre versioni differenti con delle caratteristiche specifiche. La versione di riferimento per il LUDICa 2023 è Omeka-S, che consente di descrivere professionalmente e pubblicare oggetti culturali sul web.
Gli oggetti infatti nascono come analogici, vengono poi dematerializzati, e attraverso Omeka-S è possibile realizzare vere e proprie collezioni online (per esempio archivi, oggetti digitali).
Il software per la descrizione degli oggetti utilizza metadati, cioè dei dati che descrivono e forniscono informazioni su altri dati. Questi permettono di descrivere oggetti, luoghi, fonti archivistiche e multimediali e così realizzare una rete di informazioni, quasi da creare una “ragnatela” che in conclusione delle nostre attività sarà disponibile e fruibile sul sito del LUDiCa – Laboratorio Umanistica Digitale Università di Cagliari.
La lezione è proseguita con diverse indicazioni da parte della dottoressa Schivo, che presentando le diverse schermate del sito, in seguito utilizzato dai partecipanti al laboratorio come modalità di prova, suggerisce qualche contenuto prezioso e importante per la buona riuscita della schedatura di un qualsiasi tipo di oggetto culturale.
Il software Omeka-S consente anche di effettuare l’importazione massiva di contenuti. Si tratta di una possibilità eccezionale, di grande utilità in progetti di ricerca che portano a lavorare con grandi moli di dati. Nel nostro caso specifico, tuttavia, abbiamo ritenuto che la modalità più congeniale al tipo di lavoro che svolgeremo sarà la descrizione dei singoli oggetti.
La seconda parte della lezione ha avuto un riscontro pratico. Si è proceduto con la realizzazione di una scheda su Omeka-S, descrivendo le fonti archivistiche prese in esame e analizzate nella giornata del 13 giugno.
In seguito alla registrazione al software, si è aperta una schermata per consentire di creare un nuovo contenuto, cioè l’oggetto culturale esaminato: sulla base dei gruppi di lavoro formati il giorno precedente, alcuni si sono occupati della cartografia, altri invece dei documenti.
Una volta terminato il procedimento di compilazione della scheda con i diversi metadati collocati nelle diverse caselle, è stato possibile collegare come media alcune foto tra quelle scattate in Archivio, che caratterizzano un’ulteriore risorsa per la metadatazione. In ultimo è stato possibile effettuare la mappatura della scheda, attraverso la geolocalizzazione del contenuto preso in considerazione. Per individuare sulla cartografia il luogo esatto abbiamo utilizzato le coordinate geografiche reperite tramite Google Maps.
A conclusione dei lavori della lezione, sono state esaminate alcune schede prodotte nell’arco del pomeriggio, per constatare insieme i punti di forza e di debolezza e fare tesoro dei preziosi consigli del professor Salice.
L’acquisizione di queste nuove tecniche e approcci all’oggetto culturale saranno utili ai fini della seconda parte dei lavori del LUDiCa 2023, quando nel Campo Estivo a Sant’Antioco ci interfacceremo con numerosi tipi di oggetti culturali e arricchiremo la ricerca interagendo con la comunità locale.