Di Davide Pisanu e Beatrice Schivo.
Quarta giornata del campo estivo. Siamo davvero nel pieno del lavoro!
La giornata è iniziata come sempre di buon mattino, con la ripresa delle ricerche sia sul campo che in archivio. A dispetto del clima estivo caldo e pacato, la mattinata si è rivelata movimentata e dinamica. Al nostro “quartier generale” ci siamo focalizzati sulle schede digitali delle interviste, creandone di nuove e curando i dettagli di quelle già realizzate.
Parte della ciurma, invece, si è spostata per le vie cittadine e fuori città.
Qualcuno ha fatto rotta a nord per cercare i resti della chiesa di Santa Lisandra, sprofondando letteralmente con le proprie gambe nella laguna. Altri hanno continuato le loro ricerche in Archivio Storico Comunale, dove ormai siamo di casa.
Ancora, un piccolo gruppo si è concesso un viaggio a sud-ovest per intervistare il signor Mario Diciotti, proprietario di un bar di fronte alla spiaggia di Cala Sapone. Mario è fin dall’adolescenza un assiduo frequentatore di “Tonnara” – così viene spesso chiamata la località – e ci ha raccontato in modo preciso le attività della comunità antiochense nei pressi dei vecchi edifici della tonnara durante i decenni passati.
Dopo la salvifica pausa pranzo abbiamo ripreso le attività e alcuni di noi sono rimasti alla base, proseguendo in modo collaborativo il lavoro di schedatura su Omeka, mentre altri si sono nuovamente riversati per il paese per proseguire con le attività di storia pubblica.
Un’intervista molto particolare è stata quella svolta dalla nostra collega Elisa che ha intervistato il nonno. Altri tre cittadini e cittadine di Sant’Antioco ci hanno messo a disposizione le proprie conoscenze e memorie: Andrea Scibilia, ancora una volta protagonista delle nostre interviste, Roberto Brugattu e Ottavia Pietropoli.
Temporaneamente lontana da Sant’Antioco per un convegno, un’altra collega non ha smesso però di lavorare alle ricerche del LUDiCa. Utilizzando Facebook, infatti, è riuscita a contattare la figlia di una donna ritratta in una fotografia storica relativa a Torre Canai, potendo in questo modo datare lo scatto.
Ciò che però ha caratterizzato fortemente questa giornata è stata la nostra partecipazione e documentazione della processione in mare per la festa di San Pietro Apostolo, protettore dei pescatori e dei marinai. La processione si è svolta in tre parti. La mattina il santo è stato prelevato dalla sua chiesa e accompagnato fino alla sede della Guardia Costiera al porto da una processione in auto e lì è stato benedetto e depositato, restandovi fino al pomeriggio. Alle 17 il simulacro è stato prelevato dalla Capitaneria di Porto, posto su una barca adornata a festa e portato in processione sulla laguna fino al lungomare seguito da un piccolo corteo di barche. Sulla banchina del lungomare, tra suoni di clacson e applausi, lo attendeva una folla di fedeli che lo ha poi accompagnato in una terza processione, questa volta a piedi, riconducendolo nella sua chiesa.
Grazie alla disponibilità della Capitaneria di Porto alcuni di noi hanno potuto partecipare in prima persona anche alla processione in barca. Siamo infatti stati ospitati sul gommone di una famiglia di Sant’Antioco e abbiamo potuto documentare con video e fotografie questo momento per noi straordinario. Francesca Esposito e la sua famiglia non sono solo stati ospitali e accoglienti, ma hanno anche mostrato entusiasmo nel rispondere alle nostre curiosità e domande sul culto del santo e sulla sua processione nel corso del tempo. Una volta scesi a terra abbiamo seguito San Pietro anche nella processione a piedi, documentando quindi il culto nella sua interezza.
La giornata come di consueto si concluderà con il seminario delle ore 22. Oggi a tenerci compagnia sarà Eleonora Todde, docente di Archivistica dell’Università degli Studi di Cagliari, che ci parlerà del mare nella documentazione conservata negli archivi minerari sardi.
Le fotografie sono di Beatrice Schivo.