
di Giacomo Carmagnini (grafica) e Daniela Cocco (testo)
Nel terzo appuntamento del L.U.Di.Ca. 2021 abbiamo aggiunto nuovi strumenti alla nostra “cassetta degli attrezzi” dell’umanista digitale.
Dopo una breve ripresa del concetto di metadato e della sue applicazioni, indispensabili per l’identificazione, il riordino e la condivisione dei documenti, la nostra attenzione si è focalizzata sull’aspetto della condivisibilità, ovvero la possibilità, grazie a questi strumenti, di organizzare un lavoro di ricerca in maniera collaborativa.

Il software Zotero, per la raccolta, l’organizzazione e la citazione delle fonti, può essere infatti facilmente utilizzato anche per la costruzione di biblioteche collaborative, nel pieno spirito dell’open source; consentire cioè, anche a persone dislocate in spazi diversi, di lavorare insieme alla costruzione di progetti realmente sostenibili e interdisciplinari.
Abbiamo poi fatto la conoscenza di Tropy, applicazione che ci permette la trascrizione digitale e la metadatazione di documenti, ma soprattutto di Omeka-S, software open source per la descrizione degli oggetti digitali, particolarmente adatto per affrontare i percorsi didattici del Laboratorio.
Quest’anno utilizzeremo Omeka S, il content management system con cui costruiremo un piccolo portale LU.Di.Ca con i nostri elaborati, nel rispetto degli standard di descrizione, creando delle vere e proprie collezioni di beni culturali digitali collocate in maniera puntuale e coerente e interconnesse con altre numerose risorse on line.