A metà strada: storia sempre più pubblica

Di Beatrice Schivo

Terza giornata del campo estivo del LUDiCa 2023.

Come nei giorni precedenti siamo stati operativi di buon mattino: subito fare il punto della situazione, dividersi i compiti e partire! Tra disdette dell’ultimo minuto e rinvii degli appuntamenti non ci siamo persi d’animo e ognuno di noi con la sua attrezzatura – microfoni, smartphone, macchine fotografiche e appunti – si è avviato verso un’altra giornata di interviste e ricerche.

Durante la mattinata siamo finalmente riusciti a fare una breve visita alla Basilica di Sant’Antioco e alle catacombe: irrinunciabile e suggestiva per chi di noi sta approfondendo il culto di Sant’Antioco.

La prima intervista di oggi riprende le fila dell’ultima realizzata ieri. Si è parlato di bisso e tessitura al telaio con le sorelle Pes, che ci hanno aperto la loro casa laboratorio e raccontato le loro vicende. Come la storia dell’arazzo realizzato interamente in bisso e donato a Papa Francesco e il rapporto di amicizia con Emma Diana, figlia di Italo Diana. Con grande pazienza ci hanno perfino fatto provare a tessere al loro telaio!

Per approfondire la storia della tonnara di Cala Sapone, ci siamo affidati anche oggi all’esperienza e conoscenza di Andrea Scibilia, che ha eroicamente rinunciato alla sua mattinata al mare per mostrarci le strutture rimaste della tonnara e della Chiesetta di Santa Maria. Nel pomeriggio abbiamo continuato a lavorare sullo stesso argomento con un’altra testimonianza orale concessa dalla signora Alessandrina Orrù, la cui famiglia abitava nei pressi della tonnara e che ha messo la sua memoria a nostra disposizione.

Alcuni di noi nel frattempo sono rimasti alla base operativa per proseguire nella scrittura dei testi e nella creazione della schede digitali con software Omeka con cui creeremo il portale che ospiterà il finale della nostra ricerca nel paese. Anche le tappe in archivio non mancano mai. Oggi abbiamo potuto verificare alcune segnature e acquisire altra documentazione emersa dalle nuove letture.

Ma proprio al monte granatico, la nostra base operativa, è arrivata una graditissima sorpresa. Gianni Esu ci ha messo a disposizione la Collezione Steri, una collezione privata di circa sessanta fotografie storiche scattate a Sant’Antioco. Le abbiamo sfogliate e ne abbiamo trovate diverse che saranno utili alla nostra domanda di ricerca.

Un’altra intervista impegnativa si è svolta al museo etnografico, dove il suonatore e costruttore di launeddas Stefano Castello ha risposto alle nostre domande sul culto di Sant’Antioco in relazione ai canti e ai suoni tradizionali. Non solo intervista ma anche musica, naturalmente, con l’esecuzione da parte di Stefano di un brano tradizionale.

Infine questa sera si parlerà con Mauro Salis, storico dell’arte e ricercatore delle Università di Cagliari e Sassari, dell’iconografia legata al santo. Il seminario dal titolo “Antioco santo sulcitano o mauritano? Immagini di Sant’Antioco in età moderna” chiuderà questa terza giornata.

Le foto sono di Beatrice Schivo e Chiara Saiu.

Lascia un commento