di Andrea Serra
Nel settimo seminario tematico del L.U.Di.Ca. 21 il prof. Matteo Al Kalak (UniMoRe) ci ha mostrato l’esperienza del Centro Interdipartimentale di Ricerca sulle Digital Humanities dell’Università di Modena e Reggio-Emilia (DHMoRe).
Il principale obiettivo del Centro è incrementare e coordinare studi e ricerche interdisciplinari nel campo delle Digital Humanities. Per questa ragione, si interfaccia con enti pubblici e privati di ricerca per la realizzazione di progetti nazionali e internazionali; lavora per l’impresa culturale e creativa; dialoga con i soggetti aventi interessi di ricerca analoghi e mette a disposizione della comunità i suoi strumenti digitali per una cultura libera e accessibile.
Il Centro ha sviluppato diversi progetti di grande interesse. L’approfondimento ha riguardato la digital library Lodovico, piattaforma aperta e trasversale che raccoglie il patrimonio storico manoscritto e fotografico in forma digitalizzata di archivi e biblioteche afferenti a diversi istituti.
Lodovico gestisce il patrimonio artistico e culturale attraverso un sistema cross-istituzionale che collega le collezioni e le opere di enti differenti attraverso l’uso di un unico standard di metadatazione. Il risultato è la generazione di un catalogo unico per collezioni sparse, che vengono rese interoperabili, consentendo al visitatore di lavorare e agire direttamente sui documenti costruendo relazioni e confronti tra loro.
Fra gli altri progetti sviluppati dal Centro e presentati dal prof. Al Kalak c’è Mutina Hebraica, vincitore del Premio Rita Levi Montalcini 2020. Pubblica frammenti ebraici di età medievale e moderna conservati negli archivi del territorio di Modena e relativi a un’importante comunità ebraica presente nei domini estensi dal Medioevo. La piattaforma offre strumenti per la lettura automatizzata dei manoscritti e l’applicazione dell’intelligenza artificiale all’analisi dei testi.