Cos’è successo il 10 giugno

di Lorenzo Roda

È stata la prof.ssa Cecilia Novelli, docente di storia contemporanea dell’Università di Cagliari e coordinatrice del Public History Lab, la protagonista dell’undicesimo incontro del L.U.Di.Ca. 2020 dedicato in gran parte al mondo della Public History.

La Public History nasce in ambito anglosassone come movimento di protesta contro gli storici accademici accusati di spiegare la storia in modo difficile e oscuro. La PH trova la sua prima e importante diffusione grazie alla rivista The Public Historian, letta negli Stati Uniti, in Canada, in Australia e Nuova Zelanda. 

La PH ha l’obiettivo di rendere la storia accessibile a tutti, utilizzando tutte le fonti attendibili disponibili (e non solo quelle archivistiche), sempre tenendo un occhio rivolto al pubblico per quanto riguarda la sua narrazione e la sua diffusione. 

In Italia fino a una decina di anni fa, la PH era una disciplina fantasma, ma negli ultimi anni ha conosciuto un notevole sviluppo anche grazie alla nascita dell’Associazione Italiana di Public History.

La prof. Novelli ha anche esposto alcuni dei suoi progetti di ricerca nel campo PH: il primo è il portale storico degli imprenditori italiani, che ripercorre la storia di alcune imprese italiane come ad esempio Piaggio, Buitoni, Branca, Martini, etc; il secondo è un lavoro sui murales di Orgosolo. I murales sono delle opere molto importanti per la storia dell’arte e si affermano per la prima volta nel 1910 durante la rivoluzione messicana. Queste opere hanno un valore morale, sociale e politico molto importante e nascono dalla volontà di “dipingere un manifesto per tutti”.

Nella seconda parte della lezione, ci siamo concentrati col coordinatore del L.U.Di.Ca. sul flusso di lavoro che necessario allo svolgimento dei lavori di gruppo; dalla creazione di un diario di bordo condiviso, all’utilizzo del piccolo ecostistema digitale formato da LibreOffice, Zotero, Google Drive fino da arrivare a Omeka per i metadati, integrato con varie risorse tra le quali Old Maps Online, piattaforma di cartografia storica digitale che conta oltre 400000 mappe storiche.


Lascia un commento